giovedì 4 febbraio 2010

Cinghiali: e io che avevo detto!?

Non voglio neanche perdere tempo a scrivere sulla questione cinghiali ancora un rigo.Ho trattato questo argomento più di una volta. Leggete i link qui sotto se ancora non lo avete fatto.



Tra l'altro anche il Sindaco di Verbicaro, trattato con sufficienza, ad un assemblea della COMUNITA' DEL PARCO DEL POLLINO, presente anche il Direttore e il presidente Pappaterra, ha proposta la stessa questione che io vado dicendo da anni: I Cinghiali da un problema possono diventare una risorsa, una occasione di sviluppo, una occasione di lavoro per centinaia di giovani che a causa di questi amministratori sono costretti ad emigrare!

Ma dato che ovviamente altrove fanno cose che qui consideriamo stupide e inutili, vi riporto un testo di un comunicato del parco nazionale del Gran Sasso.
Commentatela Voi!

Date: Wed, 20 Jan 2010 13:17:40 +0100
From: Ufficio Stampa
Subject: Cinghiali: da minaccia a risorsa. Prende avvio da Amatrice un
innovativo progetto del Parco per il contenimento della specie


Cinghiali: da minaccia a risorsa. Prende avvio da Amatrice un innovativo progetto del Parco per il contenimento della specie

Assergi 20/01/10 – Da minaccia e problema, i cinghiali si avviano a diventare una risorsa economica per il territorio. e'€™ questo il senso dell'€™innovativo processo avviato dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga per il contenimento numerico della popolazione di cinghiale. Nella giornata di ieri, ad Assergi, alla presenza del Sindaco del Comune reatino, Sergio Pirozzi, e del Commissario Straordinario dell'Ente, Arturo Diaconale, il Direttore Marcello Maranella ha firmato con la Ditta Pasquinelli S.r.l. di Jesi, il primo contratto per la gestione dei servizi di cattura e gestione di tutti i passaggi finalizzati alla creazione di una filiera nella lavorazione e commercializzazione delle carni di cinghiale, secondo l’apposito Avviso di gara bandito lo scorso ottobre dallo stesso Ente Parco.

Grande soddisfazione e' stata espressa dai vertici dell'€™Ente. Il Commissario Diaconale, in particolare, sottolinea il fatto che «in questo modo si avvia finalmente a soluzione un problema annoso e complesso. L'€™accordo fa notare - sortira'€™ senz'altro l'€™effetto di rinsaldare i rapporti tra l'€™Ente Parco e la comunita'€™ di Amatrice, particolarmente toccata, come e'€™ noto, dalla gravita'€™ del problema dei cinghiali».



La Direzione del Parco, nel sottolineare il buon lavoro svolto dal Servizio Scientifico e Amministrativo dell'€™Ente, sottolinea «gli effetti di ricaduta economica che il processo teste'€™ avviato avra'€™ sulle comunita' locali dell'€™area protetta, che nella compartecipazione del servizio, nei termini della gestione in loco delle gabbie di cattura e della pasturazione degli animali, potranno trovare una fonte aggiuntiva di reddito».

Nel contratto con la Ditta Pasquinelli, che avra' la durata sperimentale di otto mesi, e'€™ prevista la corresponsione, al gestore locale delle gabbie di cattura, di un compenso di un Euro per Kg di carne consegnata. L'auspicio, pertanto, e'€™ che alla fine degli otto mesi, gli effetti positivi del contratto possano fungere da modello e ispirare l'€™attivazione di analoghe esperienze a livello locale. In tal modo, in sintesi, il Parco si avvia a trasformare un grave problema in risorsa economica.


Area protetta: Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Web: http://www.parks.it/parco.nazionale.gran.sasso/index.html
Mittente: Ufficio Stampa
Sito web mittente: www.gransassolagapark.it
Mail: ufficiostampa@gransassolagapark.it

7 commenti:

  1. Sui cinghiali sono d'accordo anch'io. Non la penso come quegli animalisti che sono sempre e comunque contro l'abbattimento degli animali solo perchè selvatici. Il metodo del parco d'Abruzzo è buono. Io comunque sono, riguardo al cinghiale, anche per l'apertura della caccia che in determinati casi, se praticata con saggezza può essere un utilissimo strumento di selezione della selvaggina. Ovviamente si dovrebbe dare spazio solo ai cacciatori residenti con tanto di porto d'arma. Il paradosso è che se qualche cinghiale viene ucciso è per merito proprio del bracconaggio, perchè la caccia è vietata! Con l'ausilio dei cacciatori si risparmierebbero anche più soldi per gabbie e catture e si farebbero soffrire meno gli animali... E si creerebbe come dici tu possibilità di lavoro nella commercializzazione della carne di cinghiale.
    Ciao, Indio

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  2. No Indio, il problema non potranno risolvero i cacciatori. leggi gli altri post, io parlo di gestione della selvaggina co cattura e utilizzazione delle carni. Non sei informato ma la caccia selettiva si sta facendo già da anni!

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  3. Ma perche’ non ci preoccupiamo prima di eliminare gli incompetenti e poi i cinghiali? Il problema va risolto ma non con la caccia al cinghiale! ...si potrebbe far vestire gli incompetenti da cinghiali e mandarli a grufolare nel parco in compagnia dei cacciatori :-)

    Il problema andrebbe prima valutato con un'analisi della densita’e distribuzione animale e poi risolto con la cattura e abbattimento selettivo. L’istituzione poi di una filiera della lavorazione e commercializzazione delle carni potrebbe offrire nuove opportunita’ di lavoro ma solo con una gestione diversa del territorio altrimenti ditte esterne, gare d’appalto etc etc... e la storia e' sempre la stessa. Ma poi nell’Aprile dello scorso anno non era stato firmato un accordo tra l’ Ente Parco e una ditta della provincia di Matera per la cattura di 500 cinghiali sotto la vigilanza della Guardia Forestale dello Stato?

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  4. Leggete anche questi link, che per qualche arcano motivo non si vedono nel testo.
    http://pollinokombat.asklepios.it/2007/09/26/cinghiali-unaltra-via-e-possibile/
    http://pollinokombat.asklepios.it/2004/11/28/cinghiali-al-potere/

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  5. Bo...avevo sentito anch'io del programma e avevo letto le disposizioni dell'ente parco. Io però non ho mai visto nessun abbattimento selettivo, almeno dalle mie parti. O a fucilate o con le gabbie bisogna risolvere il problema comunque. Il cinghiale che si è diffuso non è nemmeno quello autoctono. Mio padre era cacciatore e in passato cinghiali ne vedeva sempre pochi. Anche se non sono nè un cacciatore, nè un esperto di selvaggina dico solo che la manutenzione della selvaggina da noi è inesistente. In qualsiasi parco dev'essere affrontata questa questione, perchè l'uomo volente o nolente deve avere un ruolo nel monitoraggio delle varie specie. Nessuno ha fatto per esempio uno studio dei possibili effetti della proliferazione del cinghiale sul resto della fauna e sulle piante, oltre che sui raccolti agricol. La modalità della cattura con le gabbie va bene, ma secondo me è molto più costosa e meno efficace. Per la filiera della carne sono d'accordo con te...Si potrebbe creare un prodotto di nicchia con il marchio del parco... W la Bistecca Nazionale del Pollino!
    Indio

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  6. Ma nel lontano 2002 non si era anche parlato di un progetto di filiera cinghiale nel Parco Nazionale del Pollino che vedeva come protagonista anche l’Alsia? Poi si e’ forse optato per la caccia perche’ il progetto filiera non avrebbe potuto garantire tutti i posti di lavoro che ha offerto e continua ad offrire la caccia...giusto?
    Scherzi a parte, non voglio essere ripetitiva ma e’ la cattiva gestione del territorio che ci rovina. Oggi abbiamo tutti gli strumenti e le competenze per poter affrontare questo tipo di problema, traendone anche dei vantaggi ma...
    Come ho sempre detto e continuo a ripetere, c’e’bisogno di un ricambio generazionale seguito da una “sostituzione di cervelli”(per evitare eventuali residui tossici)! Per ora i giovani continuano a fuggire e “gli amici degli amici” continuano a banchettare...

    per indio:in passato credo si parlasse di un piano sperimentale di controllo della popolazione di cinghiali nel Parco Nazionale del Pollino da parte dell’universita’ di Siena (2000-2005?), ma non so altro.
    Altri progetti di ricerca dell’universita’ di Siena, credo abbiano interessato la reintroduzione del cervo e la gestione delle popolazioni di cervo e capriolo nel Parco.

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  7. Tiziana sei una grande: abbattiamo prima gli incompenti inapaci che sperperano risorse pubbliche con iniziative assurde e poi magari mettiamo a gestire il Parco qualcuno in grado di programmare una "filiera del cinghiale" coinvolgendo ed incentivando i cittadini del Pollino a trasformare, come dice Giuseppe una minaccia in risorsa, i vincoli in opportunità, la miseria in occupazione.

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