Lungo un vecchio tratturo che collega Laino Borgo al Santuario della Madonna dello Spasimo, meglio conosciuto come Santuario delle Cappelle, mi sono imbattuto in una casa, semiabbandonata. Sopra una porta in pietra scorgo un affresco mal conservato.
Successivamente incontro un anziano signore, e al fine di raccogliere qualche informazione sull'origine dell'affresco gli chiedo come mai questa località si chiamasse San Foca.
E lui, teneramente mi risponde: "quando fa caudo qua se 'nfoca".
Trattengo a stento una risata, lo ringrazio e finisce qua.
E' evidente come si perda velocemente la memoria storica dei luoghi e dei toponimi.
Ma Laino è un frammento di Grecia che sopravvive in Italia, incastrato all'imbocco di una stretta valle. Terra di nessuno per secoli, dove si scontrarono bizantini e longobardi.
E così che a Laino Castello si venera San Teodoro, Legionario dell'Impero Romano in abiti militari, Santo di origine orientale, negletto dalla tradizione cattolica, nella vecchia Chiesa a lui dedicata, dalle evidenti architetture bizantine lasciata incustodita dopo l'esodo dei "lainari" fuggiti inseguendo il sogno del modernismo.
Allo stesso modo San Foca venerato ancora in Calabria, è retaggio di tradizione bizantina, protettore degli ortolani e dai morsi di serpente (evidentemente i primi erano molto soggetti a questo pericolo), rappresentato con un foglia di palma e un serpente. Nell'affresco, seppur molto danneggiato, è ancora evidente la foglia di Palma.
Ma Laino è nella Valle del Mercure-Lao, e qui nacque il Mercurion, comunità monastica, che offrì rifugio a migliaia di Monaci di tradizione Greco-Bizantina e tra i più importanti San Nilo da Rossano, fondatore della importante Abbazia di Grottaferrata vicino Roma.
Scendendo lungo il sentiero di San Foca si raggiunge Laino Borgo, all'inizio del paese si incontrano, due costruzioni, una chiesa e una casa, mentre nei pressi di Santa Maria "Lo Burgo" si può vedere una bella loggetta con colonne. Le immagini sono più che eloquenti, non hanno bisogno di esser commentate: si sente odore di Grecia.
Infine "lupus in fabula"
Uno dei più grandi fallimenti della politica ambientale e conservazionista italiana
venerdì 4 dicembre 2009
mercoledì 23 settembre 2009
Centrale del Mercure: lettera ad un sindaco
Al dott. Roberto Giordano, Sindaco di Castelluccio Inferiore (PZ)
Sindaci precedenti, successivi, limitrofi, che potrebbero sentirsi (giustamente) chiamati in causa
lunedì 3 agosto 2009
CENTRALE DEL MERCURE: QUA NON APRE NIENTE NESSUNO!
Alcune precisazioni sulla Conferenza dei Servizi della Provincia di Cosenza:
1) La Conferenza dei Servizi della Provincia di Cosenza si è chiusa il 31 luglio. Darà con ogni probabilità ed evidenza parere positivo, visto anche il solito atteggiamento ossequioso e subalterno nei confronti di ENEL, ma, al momento non è stato espresso alcun parere.
1) La Conferenza dei Servizi della Provincia di Cosenza si è chiusa il 31 luglio. Darà con ogni probabilità ed evidenza parere positivo, visto anche il solito atteggiamento ossequioso e subalterno nei confronti di ENEL, ma, al momento non è stato espresso alcun parere.
giovedì 14 maggio 2009
Cervi e Guide: cornuti e mazziati
Ricordate il mio post del il 28 November 2004 che esordiva con "Siamo le Guide Ufficiali del Parco Nazionale più grande d’Europa e aggiungerei anche le Guide Ufficiali più ignoranti del Mondo..."
Mi dispiace per l'accostamento del lupo a questa triste considerazione, citato nel proverbio "il lupo perde il pelo ma non il vizio", ma la realtà non è cambiata.
Qualche mese fa incontro un ambientalista che sta nel Consiglio Direttivo del Parco e mi fa "ma hanno liberato i Grifoni?" ed io rispondo "che ne so io? lo chiedi a me?". Dovrebbe essere lui (in quanto membro della massima autorità nel Parco) a saperlo e sempre lui a farcelo sapere a noi in quanto "addetti ai lavori" e farlo sapere a tutti cittadini e non del Parco.
Suppongo da questo breve scambio di battute che la liberazione è avvenuta.
Altro episodio, recentissimo: vengo invitato da "Oro Verde" tramite Facebook a promuovere la visita turistica a Viggianello, con pranzo al ristorante a base di funghi e osservazione dei cervi nell'area faunistica adiacente al Paese.
Io: "i cervi? quali cervi?" -
Oro Verde: "ci sono tre cervi nel recinto"
Io: "da quando?"
Oro Verde: "da almeno un anno! ma come non lo sai?"
Amara risposta ironica la mia: "io sono una guida... mica devo sapere queste cose!"
Ormai la stagione delle gite scolastiche volge al termine... ma se un anno fa ce lo avessero detto, chissà, tanto per cominciare, forse una decina di gruppi organizzati saremmo riusciti a portarli.
I programmi bisogna prepararli per tempo e sopratutto quanto il tempo non è buono, una meta in bassa quota è l'ideale: La sorgente del Mercure, La vecchia centrale idroelettrica, Viggianello centro storico, Passeggiata nella "villa", l'alta Valle del Mercure che in inverno e così verde da sembrare l'Irlanda e i cervi, come ciliegina sulla torta, non sarebbe stata male come offerta turistica
Quasi quasi domani, quando arriva la scuola a Campotenese, armato di pistola, con due bambini in ostaggio, dirotto il pullman a Viggianello, così usciamo sui giornali e riusciamo in un sole 24 ore a fare la promozione turistica che in un anno (nonostante questa opportunità) il Parco e il Comune non sono stati capaci di fare, anzi no, NON SANNO CHE ANDREBBE FATTA, così impegnati a fare altro.
Anche perchè, riflettendoci bene, a cosa serve questo recinto? Quali obiettivi scientifici avrebbe? Nessuno, se non quello di "speculazione turistica".
Viggianellesi, cittadini del parco, reagite, porca miseria REAGITE!
Mi dispiace per l'accostamento del lupo a questa triste considerazione, citato nel proverbio "il lupo perde il pelo ma non il vizio", ma la realtà non è cambiata.
Qualche mese fa incontro un ambientalista che sta nel Consiglio Direttivo del Parco e mi fa "ma hanno liberato i Grifoni?" ed io rispondo "che ne so io? lo chiedi a me?". Dovrebbe essere lui (in quanto membro della massima autorità nel Parco) a saperlo e sempre lui a farcelo sapere a noi in quanto "addetti ai lavori" e farlo sapere a tutti cittadini e non del Parco.
Suppongo da questo breve scambio di battute che la liberazione è avvenuta.
Altro episodio, recentissimo: vengo invitato da "Oro Verde" tramite Facebook a promuovere la visita turistica a Viggianello, con pranzo al ristorante a base di funghi e osservazione dei cervi nell'area faunistica adiacente al Paese.
Io: "i cervi? quali cervi?" -
Oro Verde: "ci sono tre cervi nel recinto"
Io: "da quando?"
Oro Verde: "da almeno un anno! ma come non lo sai?"
Amara risposta ironica la mia: "io sono una guida... mica devo sapere queste cose!"
Ormai la stagione delle gite scolastiche volge al termine... ma se un anno fa ce lo avessero detto, chissà, tanto per cominciare, forse una decina di gruppi organizzati saremmo riusciti a portarli.
I programmi bisogna prepararli per tempo e sopratutto quanto il tempo non è buono, una meta in bassa quota è l'ideale: La sorgente del Mercure, La vecchia centrale idroelettrica, Viggianello centro storico, Passeggiata nella "villa", l'alta Valle del Mercure che in inverno e così verde da sembrare l'Irlanda e i cervi, come ciliegina sulla torta, non sarebbe stata male come offerta turistica
Quasi quasi domani, quando arriva la scuola a Campotenese, armato di pistola, con due bambini in ostaggio, dirotto il pullman a Viggianello, così usciamo sui giornali e riusciamo in un sole 24 ore a fare la promozione turistica che in un anno (nonostante questa opportunità) il Parco e il Comune non sono stati capaci di fare, anzi no, NON SANNO CHE ANDREBBE FATTA, così impegnati a fare altro.
Anche perchè, riflettendoci bene, a cosa serve questo recinto? Quali obiettivi scientifici avrebbe? Nessuno, se non quello di "speculazione turistica".
Viggianellesi, cittadini del parco, reagite, porca miseria REAGITE!
venerdì 24 aprile 2009
Windsurfing sul Pollino: senza autorizzazione dell'Ente Parco
In genere chi vuole avvistare un rapace volge lo sguardo alto sull'orizzonte, sul profilo delle colline, tra le nubi alte. Invece sorprendentemente, come la vela di un windsurf, ecco che all'improvvisso appare tra le onde verdi del grano di primavera una vela bianca, con la punta nera, quasi sembra voglia tuffarsi in profondita, nascondendosi dietro le irregolarita del terreno e solo raramente, come spinta dalla forza del vento che provoca le onde si innalza nel cielo.
Non è un windsurf è l'Albanella reale!
Questa specie (Circus cyaneus) che deve il suo nome al colore nettamente bianco delle ali (tranne le punte) e del dorso del maschio è una specie che abbiamo la fortuna di incontrare unicamente durante la sua migrazione dall'Africa verso il nord Europa. La femmina si riconosce, in quanto simile per colorazione agli altri rapaci piu comuni, dal groppone bianco attaccato alla coda.
Il suo ambiente naturale sono le praterie. L'espansione dei pascoli e della coltura dei cereali se inizialmente ne ha favorito la diffusione, con la meccanizzazione e la chimica ne ha provocato una forte rarefazione per la distruzione dei nidi e l'avvelenamento.
Mi era gia capitato di vederla altre volte fugacemente alle Serrette di Viggianello, questa volta invece ho potuto osservarla a lungo, insieme alla sua compagna di viaggio.
PS: L'Ente Parco continua a non comunicare ai suoi cittadini e addetti al settore informazioni sullo stato dell'ambiente. Ad esempio per la seconda volta sono stati liberati i grifoni. Lo sapevate? Immaginate non l'hanno detto neanche a me che sono guida. Tra l'altro pare che le battute di caccia al cinghiale sono cominciate, lo sapevate? No? State bene attenti a non nascondervi nelle macchie per pisciare potrebbero impallinarvi.
Se L'Ente Parco ha maggiori informazioni su questa specie... HA HA HA!
Non è un windsurf è l'Albanella reale!
Questa specie (Circus cyaneus) che deve il suo nome al colore nettamente bianco delle ali (tranne le punte) e del dorso del maschio è una specie che abbiamo la fortuna di incontrare unicamente durante la sua migrazione dall'Africa verso il nord Europa. La femmina si riconosce, in quanto simile per colorazione agli altri rapaci piu comuni, dal groppone bianco attaccato alla coda.
Il suo ambiente naturale sono le praterie. L'espansione dei pascoli e della coltura dei cereali se inizialmente ne ha favorito la diffusione, con la meccanizzazione e la chimica ne ha provocato una forte rarefazione per la distruzione dei nidi e l'avvelenamento.
Mi era gia capitato di vederla altre volte fugacemente alle Serrette di Viggianello, questa volta invece ho potuto osservarla a lungo, insieme alla sua compagna di viaggio.
PS: L'Ente Parco continua a non comunicare ai suoi cittadini e addetti al settore informazioni sullo stato dell'ambiente. Ad esempio per la seconda volta sono stati liberati i grifoni. Lo sapevate? Immaginate non l'hanno detto neanche a me che sono guida. Tra l'altro pare che le battute di caccia al cinghiale sono cominciate, lo sapevate? No? State bene attenti a non nascondervi nelle macchie per pisciare potrebbero impallinarvi.
Se L'Ente Parco ha maggiori informazioni su questa specie... HA HA HA!
domenica 22 febbraio 2009
La Quercia di Ester
Mentre fotografavo questa Quercia ultracentenaria con i rami coperti a sua volta di foreste di felci e muschio è passato un personaggio conosciuto come il "Tenente Colombo, sez. omicidi" di Viggianello e mi fa:
"casa fà?"
ed io "ama tajja!",
e lui "picchi?"
ed io "pi linna"
e lui "ma a Forestale mica ta fa tajjà!"
... la naturalezza con cui ha accolto la notizia che l'avremmo tagliata e qualcosa di cui si può solo sorridere amaramente...
sabato 17 gennaio 2009
mercoledì 7 gennaio 2009
Se questo è un Parco Nazionale
Inutile, non ci siamo. Si continua a dire che bisogna tutelare l'ambiente, sviluppare il turismo. E poi si taglia, si ara, si cementa.
E i turisti? i turisti fanno lo slalom tra le cazzate dei nostri amministratori.
Le foto durante una escursione a Bosco Magnano, Riserva Naturale, Parco Nazionale del Pollino
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