domenica 27 luglio 2008

Sono incazzato nero! Vi odio tutti!

Oggi sono incazzato nero. Ne ho per tutti, ma adesso non ho voglia di sputare veleno addosso a questi imbecilli che ci governano dal Comune fino alla Presidenza del Consiglio attuali e precedenti e a questo punto anche futuri.
Posso solo dirvi che nonostante loro sono ancora vivo e sono vive le persone che accompagnavo in Montagna. Forse mi ammalerò e forse si ammaleranno, spero di no.
Ma adesso sono stanco ed ho voglia di riposare... che vadano al diavolo, che muoiano sotto i ferri dei medici incapaci che hanno raccomandato, che si becchino il colesterolo dal pane che hanno mangiato a tradimento, che sbattano contro i muri di cemento delle opere inutili che hanno costruito.

Sono stanco!

Le falesie del Devon
Così mi disse un vecchio, magro e rugoso, dai capelli bianchi, mentre ce ne stavamo seduti a guardare il mare e a chiacchierare di questo mondo nuovo che avanza, a Berry Head in Devon, UK. Stanco di cosa? Stanco di vivere? Stanco per averne viste già troppe di stronzate a questo mondo? Stanco di aspettare, impotente, la fine? E se il mondo va come va ed io posso solo stare a guardare aspettando la mia fine, che ci sto a fare? era questo il senso del suo "sono stanco"? Forse la storia del vecchio contadino lucano di 103 anni a Firenze è la prosecuzione ideale di quella del vecchio Inglese...


Dalla Repubblica

Tenta il suicidio a 103 anni "Volevo morire, mi sono stufato"

FIRENZE - Ha vissuto due guerre, non ha più accanto gran parte delle persone a cui voleva bene, ha lavorato a lungo e ha le mani callose perché adesso vive a Firenze ma in passato ha fatto il contadino in Basilicata, a San Fele, in provincia di Potenza. In vecchiaia, s'è rotto le scatole e ha deciso di farla finita. A 103 anni. E s'è buttato nell'Arno. Niente da fare, l'hano salvato. Gli tocca andare avanti.

Ha tentato il suicidio nella tarda mattinata di un sabato di mezza estate. Ha preso l'autobus, è arrivato nel luogo prescelto, e si è gettato in acqua all'altezza della passerella dell'Isolotto alle Cascine. Però, proprio in quel momento, passavano di lì due poliziotti a cavallo, in servizio di controllo nello storico parco cittadino. L'hanno visto, hanno lasciato i cavalli sull'argine e si sono lanciati in acqua. Dal loro punto di vista, non potevano fare altrimenti. Sono riusciti a raggiungere l'uomo, e l'hanno trascinato a riva.

Lui, il suicida mancato, ha fatto quel che ha fatto perché convinto di volerlo fare. Non è stato né un incidente né un raptus di demenza senile. E' lucidissimo, e l'ha ammesso: "Sì, è vero, mi sono buttato in Arno perché volevo morire. Non voglio più campare, sono stufo". Ai soccorritori, e ai molti curiosi accorsi durante il salvataggio, ha parlato con un filo di voce. "Mi sono buttato parandomi il volto con un braccio - ha spiegato - credevo di morire subito, e invece quando ho riaperto gli occhi ho visto intorno a me tante persone".

L'uomo, che non ha subito particolari conseguenze dal gesto, è stato comunque ricoverato in via precauzionale presso l'ospedale di Santa Maria Nuova. Probabilmente, dopo 103 anni, si rimetterà in sesto anche stavolta. E tornerà dov'è vissuto fino a oggi, in una struttura delle Suore Figlie delle Sacre Stigmate di via del Podestà. Nel convento lì accanto c'è sua figlia, suora.

Stupore nell'istituto dove vive. La madre superiora, suor Elisabetta, lo descrive come "una persona che non ha mai dato problemi, attiva, piena di spirito, legge tantissimo. E' autosufficiente e libero di muoversi e fare come vuole". Ogni anno, l'8 gennaio, nella casa di riposo si festeggia il suo compleanno. Così fu anche tre anni fa per la festa dei 100 anni, che vide radunati anche i due figli maschi più alcuni nipoti e pronipoti. Venne festeggiato come una specie di eroe, capace di superare un traguardo ambito. Oggi, invece, il salto nel fiume. Non gli resta che armarsi di pazienza. Tanto, prima o poi, deve finire per forza.

GIuseppe Cosenza

(26 luglio 2008)

venerdì 18 luglio 2008

Massive Attack & Pollino Kombat

Cosa c'entra un gruppo rock (o meglio Trip-Hop) con il Pollino e con questo Blog. C'entra c'entra!
Intanto perchè un pò di buona musica non guasta mai, e, ad essere buona lo è, anzi è eccellente!
Giovedì 17 all'Arena Flegrea ho assistito al loro concerto, preceduto da quello degli Almamegretta con Raiz. E poi l'Arena Flegrea stessa una struttura suggestiva e ben costruita non il solito campo di calcio preso a prestito.
Ma ancora non vi ho convinto: "cosa c'entra?", insisterete!
C'entra anche perchè è musica.... "KOMBAT", è anche musica di impegno politico. Il concerto della Band per tutta la serata è stato accompagnato da effetti luce eccezionali, mozzafiato, artisticamente notevoli e durante molti pezzi scorrevano parole, immagini, frasi citazioni (la più bella di Mandela!)
Una di queste diceva:
LE FORESTE PRECEDONO I POPOLI, IL DESERTO LI SEGUE! (Chateaubriand)


A questo punto, a parte dirvi che è stato un bel concerto (anche se per gli amanti del genere), capirete perchè "c'entra": è musica "KOMBAT", è stato un concerto "KOMBAT", è una band che POLLINO KOMBAT vi consiglia di ascoltare.

martedì 8 luglio 2008

Centrale del Mercure: audizione all'Ente Parco del Pollino

Rotonda 7 luglio 2008
Il Forum delle Associazioni e dei Comitati contro la riconversione a biomasse della Centrale ENEL della Valle del Mercure oggi hanno pubblicamente incontrato il Consiglio Direttivo del Parco Nazionale dl Pollino.

mercoledì 2 luglio 2008

Osservazioni alla richiesta ENEL di Valutazione di Incidenza allaRegione Basilicata

Il sottoscritto Cosenza Giuseppe in qualità di membro del Comitato Salute Ambiente Pollino (CoSA) di Rotonda, referente per il Pollino della OLA (Organizzazione Ambientalista Lucana) e delegato ai fini della presente missiva dall’Associazione Ambientalista “Il riccio” - Castrovillari (CS)