sabato 28 agosto 2010

Dimissioni dal Comitato Scientifico di Artepollino

Non me ne voglia nessuno, ma dato che appartenere a questo Comitato è un "fatto" pubblico, le mie dimissioni non possono restare un "fatto" privato.

Rotonda 15 Aprile 2010



All’attenzione di tutti coloro che in diverso modo collaborano con il progetto Arte Pollino
Ai membri del Comitato scientifico Artepollino
Ai membri dell’Associazione Artepollino


Oggetto: dimissioni dal Comitato Scientifico

Con la presente lettera rassegno le mie dimissioni dal "Comitato Scientifico" del progetto ARTE-POLLINO.

Il mio proposito meditato già da qualche tempo è maturato definitivamente a seguito della mia richiesta di conoscere se ci fosse in programma una riunione del Comitato. La risposta è stata negativa.
E' evidente a questo punto che le funzioni del Comitato sono nulle. Infatti, l'unica riunione "ufficiale" è stata quella dell'Agosto 2008.
Il Comitato non si è mai riunito, successivamente alla prima riunione, per discutere UFFICIALMENTE sulla scelta di artisti, opere d'arte, eventi promozionali, obiettivi e siti.
Per quanto riguarda artisti e opere d'arte, non entro nel merito, in quanto non sono un esperto in questo campo. La mia partecipazione a questo progetto, nonostante i miei dubbi se fosse una esigenza prioritaria per il mio territorio, fu guidata umilmente dai versi di Dante “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”.

In quanto conoscitore del Pollino, riguardo ad obiettivi, eventi e siti, invece ho più volte dato il mio contributo, scritto e verbale, ma ad oggi nessuno dei miei suggerimenti è stato preso in considerazione.
Già nel Dicembre 2008, ho chiesto via mail, una riunione per discutere dei siti e allegai un documento di proposta dei siti da utilizzare. Anche allora la risposta fu negativa, sia sulla riunione sia sul merito.

Credo che tutti gli amici in indirizzo possano testimoniare il mio impegno nel sostenere quanto segue:
1) valorizzare siti di interesse ma poco conosciuti,
2) evitare introduzioni di opere d'arte in siti che siano già sufficientemente conosciuti, che abbiano notevole valore ambientale e che allo status quo siano già di elevato interesse turistico.
3) creare eventi che coinvolgano artisti locali e valorizzino risorse umane locali.
4) organizzare manifestazioni con il coinvolgimento di musicisti di musica tradizionale nelle manifestazioni promozionali di Arte-Pollino dentro e fuori il Pollino

Considerando ciò, trovo che non abbia senso essere componente di un Comitato dal nome altisonante (avevo chiesto anche il cambio del nome), ma che non decide nulla, del quale non vengono prese in considerazione le opinioni, nel quale la mia dignità di cittadino, volontario, conoscitore del territorio e la mia professionalità, nonostante le "retoriche" sui progetti condivisi, viene per l'ennesima volta frustrata.

A questo punto la domanda sorge spontanea: esiste un apparato tecnico-politico che ha deciso sulla localizzazione dei siti? Con quali parametri di valutazione? Con quali competenze? Chi si assume la responsabilità che un progetto di questa entità finanziaria non sia un fallimento? Non sarà che alla fine a dover pagare il conto in termini di credibilità personale sarò io?

Pertanto il mio nome non può sottoscrivere azioni della quale solo apparentemente ho condiviso la scelta, ma peggio ancora potrebbe sembrare di esserne stato promotore ed artefice, quando invece non ho avuto nemmeno l’occasione di poter discutere, approvare e/o disapprovare per via UFFICIALE.
Mi riferisco in particolare alle “Uova” di Nils Udo, che verranno istallate in un area frequentata dal Lupo, dal Picchio Nero e già sufficientemente nota come meta turistica in quanto una delle vie per l’escursionismo alla Grande Porta del Pollino, ai Pini Loricati, al Giardino degli Dei, Lago Duglia, la Falconara, alle fantomatiche piste da sci, alla Faggeta Abetina e che l’Opera nulla aggiunge, se non addirittura sottrae.
Un’area così ricca di elementi naturalistici e paesaggistici che non ha eguali nel meridione d’Italia, non ha bisogno di arredi artistici.
A titolo di conoscenza vi comunico che già da anni alcuni grandi Tour Operator internazionali hanno inserito questa area nei loro percorsi turistici: Headwater, InnTravel, Ramblers, oltre a centinaia di viaggiatori indipendenti. Quindi se l’intenzione era di valorizzare quest’area, forse le istituzioni sono un po’ in ritardo! Di conseguenza stiamo sprecando dei soldi!!
Bisogna inoltre considerare che anche le polemiche innescate con l’opera di Penone e adesso da quella di Udo non fanno bene al progetto ed espongono gli artisti a critiche immeritate, dando una immagine di un territorio che rifiuta tutto, cultura e modernità, che invece respingo: la nostra terra è ricca di anime sensibili e creative.
Mentre, come sostenuto nei miei numerosi ed estenuanti interventi precedenti (chi mi ripagherà del tempo perso?), ci sono altre aree del Pollino che meritano di essere valorizzate e dove un’opera d’arte potrebbe accendere l’attenzione sia dei privati sia delle amministrazioni comunali dormienti: mi riferisco alle mie proposte di Carbone, Castelluccio Superiore, Campotenese.

Vi allego due link di questo fantastico panorama a “Volo d’Aquila”, che forse nessuno di voi conosce, sconosciuto al resto del mondo, tranne a chi ci abita, e che forse meriterebbe di essere “valorizzato”, magari proprio con le “uova”, ma questi sono pensieri artistici di un comune cittadino del Pollino e non meritano di essere presi in considerazione dagli “esperti” del settore.
http://www.flickr.com/photos/pollino/3218312311/
http://www.flickr.com/photos/pollino/3219168908/

La mia non è una mancanza di assunzione di responsabilità ma proprio il contrario: volevo assumermi le mie responsabilità ma non mi è stato concesso. Credevo che essere nel Comitato fosse la via per “contribuire”, mi sono sbagliato. Il Comitato non è la sede per perorare la causa “pro-sito -uova” ma neanche quella “anti-sito-uova”, di conseguenza non ha per me senso continuare ad essere membro di questo Comitato.
Una struttura di Cemento resiste più di un secolo e per più di un secolo ciò che abbiamo fatto sarà ammirato con approvazione o con biasimo.
Concludo quindi, rassegnando le mie dimissioni e chiedo a tutti di assumersi le proprie responsabilità.




Con rispetto del lavoro di tutti e in particolare degli artisti

Giuseppe Cosenza