| Giganti donchisciottiani si aggirano sui nostri sentieri |
A chi ancora oggi sminuisce la gravità del riutilizzo di questo materiale per avere frequentate da persone, animali e piante ecco due link “a caso” lontani dalla nostra “polemica" locale.
https://www.admin.ch/cp/i/3923afd2.0@fwsrvg.bfi.admin.ch.html
http://deselegnami.it/it/blog/chiarimenti-sulle-traversine-ferroviarie
Una parte dell’area purtroppo è stata percorsa da un incendio così sono state danneggiate anche parte delle installazioni (traversine, cestini dei rifiuti, staccionate).
| Segni dell'incendio |
Alcune traversine bruciate hanno lasciato esposti dei brutti grossi tondini di acciaio.
Anche le traversine in buone condizioni lasciano sporgere dal legno i tondini di acciaio.
| Particolare con le traversine con i tondini di acciaio sporgenti |
Inciampando su questi tondini di acciaio si può chiaramente cadere, e soprattutto cadere battendo la testa sui tondini di acciaio o sugli spigoli dei gradini successivi. La discesa è molto più pericolosa della salita perchè il passo non è adatto alla falcata di un bambino che può quindi perdere l’equilibrio.
In sostanza l'idea di mettere i gradini è stata una pessima idea non solo per la tossicità delle trversine, ma proprio perchè assolutamente inutili o peggio pericolosi.
| Scalini da evitare perchè scomodi e pericolosi |
Peccato perchè il sentiero per pendenza e lunghezza sarebbe adatto alle famiglie con bambini. Mia figlia di 3 anni e salita e discesa sulle sue gambe.
Addirittura senza gradini il cammino sarebbe stato più agevole e per i più atletici percorribile anche in MTB.
Ovviamente le staccionate, a parte quei 2 o 3 mesi dopo l'installazione, non è consigliabile utilizzarle per mantenersi in equilibrio come sanno tutte le guide e gli esperti di trekking montagna.
| Cestini e gradini bruciati dall'incendio |
I cestini della spazzatura
Quelli bruciati dal fuoco sono lamiere arrugginite in bella mostra che nessuno si è sognato di rimuovere.
Quelli interi, fatta eccezione di quelli vicini al punto di partenza, sono vuoti a riprova dell’inutilità di questa spesa che gli enti pubblici diligenti dovrebbero evitare. Ma sono vuoti anche perchè il sentiero è poco frequentato. E se fossero pieni, la spazzatura resterebbero alla mercè delle intemperie e sarebbero fonte di spargimento di rifiuti nell’ambiente circostante non essendoci nessun servizio di svuotamento dei bidoni.
| mai visto un cestino vuoto come questo! |
Che non sapessero che non fosse previsto un servizio di rimozione dei rifiuti è un offesa alla intelligenza. Ma la lobby dei cestini impera sui nostri amministratori.
Il costo di questi cestini compresa la messa in opera supera almeno i 200 €.
Promozione del sentiero
Il sentiero evidentemente è poco frequentato. Ce lo dicono i cestini vuoti!!!
Del resto il sentiero non è stato promosso con adeguata informazione e pubblicità. Nessuno sa che esiste e dove sia. Forse non lo sanno neanche negli uffici turistici di Rotondella e Valsinni, ma sicuramente non lo sanno i migliaia di turisti che frequentano la Costa Jonica. Ma soprattutto non esiste nessun cartello che inviti a salire su Monte Coppolo lungo tutta la rete viaria dei due comuni vicini.
| L'abbondanza di cartelli, tranne che di quelli utili a raggiungere monte Coppolo |
Troverete cartelli con nome e cognome di tutti gli abitanti della zona ma non c’è ne uno che indichi il punto di partenza del sentiero di Monte Coppolo.
Cartelli sentieristica
| Cartelli naturalistici generalisti che potrebbero stare anche in Toscana |
I cartelli esplicativi non sono molto semplici da leggere, troppo accademici. Come al solito si realizzano con il “copia e incolla” di testi con un linguaggio per addetti ai lavori e fuori contesto, con informazioni che per i turisti spesso sono incomprensibili.
| Informazioni generiche sulla storia della Basilicata: nel pannello si parla di Tito a 100 km di distanza. |
Sui cartelli c’è anche un QR code che rimanda ad un sito bruttissimo, con 4 foto bruttissime. Si tratta di un link del tutto inutile che non fornisce tutte quegli aprofondimenti su storia, flora, fauna e geologia, che potrebbero essere utili per chi frequenta il sentiero e non possono essere pubblicate su un pannello.
| QR CODE del brutto sito https://spark.adobe.com/page/Eu7r4kKY9bTME/ |
Questo è l’ennesimo esempio di un Ente Parco incapace di gestire il territorio, tutelare le aree naturalistiche, creare interesse per i percorsi meno frequentati e alleggerire la pressione turistica su quelli più frequentati. E sopraTtutto non occuparsi di MANUTEZIONE e PROMOZIONE della sentieristica ma solo di APPALTI.
Lo avevamo chiesto all'ENTE PARCO di cambiare atteggiamento strategico nel 2020 espressamente in un documento sia a voce che per iscritto :
“Realizzazione di uno specifico accordo operativo e/o protocollo tra l’Ente, le Guide, gli operatori turistici e i Comuni per valorizzare la rete escursionistica e di fruizione dell’intero territorio dell’area protetta ovvero investire sulla valorizzazione e le infrastrutture di servizio (segnaletica, sentieristica, ecc.) di aree periferiche rispetto all’asse di maggiore accesso attuale: Piano Ruggio/Colle Impiso/ Visitone. Promuovendo e valorizzando l’asse escursionistico del Sentiero Italia e relative bretelle. Inoltre, è indispensabile rivedere le modalità “comunicative” sul campo, ovvero i contenuti e la qualità delle informazioni dirette ed indirette espresse dalla segnaletica posizionata nel territorio del Parco che siano facilmente interpretabile e di impatto minimo ma chiaro ed efficace. Oltre che la “comunicazione” dell’Ente sulle iniziative ed i valori ambientali e culturali affinché raggiunga in modo chiaro gli operatori di tutti i settori socio-economici e gli “abitanti” del Parco."
link al documento integrale del 2020
Ma niente è stato fatto: non c’è una mappa, un opuscolo, un depliant del Parco o patrocinato dal Parco, che promuova la sentieristica del Monte Coppolo, così come quella di Monte Gada, Monte Alpi, Colle Marcione… eccetera. NIENTE
La disoccupazione e l'emigrazione nel nostro territorio aumenta in modo inesorabile. E forse qualcuno qualche colpa ce l'ha!
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