martedì 21 ottobre 2003

No al Nucleare! Sempre e Ovunque

I rifiuti nucleari sono il nodo al pettine di chi vuole riaprire le centrali in Italia. E' la volta di discutere di un problema energetico ben più ampio.

Grazie ad un referendum popolare, qualche decina di anni fa l'Italia fermo' i progetti in corso di costruzione di alcune centrali nucleari.

Nonostante cio' decine di migliaia di metri cubi di materiale radioattio vennero prodotti. Si tratta di una quantita' "esigua" se si pensa che in Italia nessuna centrale nucleare in tutti questi anni ha realmente prodotto corrente elettrica.

Quindi, se vogliamo, la questione di dove e come stoccare questo materiale e' solo "un problemino". Questa "ridotta" quantita' di scorie e' assolutamente insignificante rispetto a quello che sarebbe stato se fossimo una potenza nucleare.

Cosa sarebbe successo se le centrali fossero state attive?

Quanti metri cubi avremmo dovuto stoccare in Basilicata o in altre localita' italiane? Il nostro paese e' densamente abitato, il "mare nostrum" non e' solo "nostrum", non abbiamo Siberie, Sahara o Mururoe da usare come pattumiere del nostro sviluppo.

La questione Basilicata e' un nodo che viene al pettine di chi in questi anni ha affermato che la scelta del Referendum fu "emotiva" e "sbagliata". Non abbiamo "Sbagliato": non volevamo il nucleare allora, e non dobbiamo volerlo ne ora e ne mai!

La scelta dei siti per lo stoccaggio di questi rifiuti cade ovviamente su localita' dalla bassa densita' abitativa, dalla scarsa capacita' delle popolazioni locali di opporsi, dalla non affinita' politica dei governi locali con quelli centrali (per dirla tutta "Siamo Comunisti").

Bisogna dire no ai rifiuti, ma affermare con forza il NO AL NUCLEARE come fonta di energia alternativa.

I rifiuti nucleari hanno un tempo di vita di migliaia di anni. Forse vogliono allentare la morsa della disoccupazione, assicurando ai meridionali, lavoro come guardiano della morte per tutto questo tempo?

Che ne sara, di questi depositi fra 100 o 1000 anni? In America stanno studiando in che modo, tra 5 mila anni o piu', una civilta' con lingua e cultura diversa dalla nostra (e non per forza piu' evoluta) potra' leggere in modo chiaro le indicazioni di estrema pericolosita'poste sui contenitori di materiale radioattivo.

Tutte le forze politiche, sociali e sindacali devono dire NO AL NUCLEARE, senza ipocrisie, perche' non esiste popolazione al mondo che debba accollarsi l'onere di pagare i danni di uno sviluppo pericoloso all'uomo e all'ambiente.

Non ci devono essere "SI AL NUCLEARE, MA NON A CASA MIA"!

NO agli ipocriti che adesso cavalcano la tigre della protesta.

NO AL NUCLEARE SEMPRE E OVUNQUE

Nessun commento:

Posta un commento