Sull'Espresso del 19 aprile 2008, un articolo sull'inchiesta in corso a carico della precedente amministrazione del Parco Nazionale del Pollino (presidenza Fino), prova di un uso personale della cosa pubblica e dei fondi destinati all'ambiente e allo sviluppo.
Quando pochi sparuti folli ambientalisti estremisti di sinistra polemici e rompi palle sostenevano che la gestione del Parco era criminale la "cosidetta sinistra" tutta è stata a guardare o peggio ha inciuciato con loro approvando bilanci. I criminali eravamo noi, anche per quei politici che nelle ultima elezioni ci hanno chiesto il voto per la giustizia sociale, lo sviluppo, l'ambiente.
Tutto quanto avvenuto nel Parco in quegli anni è successo sotto gli occhi di: "La comunità del Parco, formata dai Sindaci dei Comuni del Parco, ha designato, Vincenzo Bruno (Sindaco di San Sosti, DS), Gennaro Marsiglia (Sindaco del Comune di Aieta, centrosinistra), Domenico Mauro (Sindaco di Cerchiara di Calabria, Alleanza Nazionale), Luigi Viola (Sindaco di Chiaromonte, centro-sinistra), Francesco Fiore (Sindaco di Sanseverino Lucano, DS). Totale 3 Calabresi e 2 Lucani, 4 centrosinistra e 1 di centrodestra."
Poi ci chiedono di votare per chi si fotte i soldi o per chi è stato a guardare con il prosciutto sugli occhi. E poi dicono che se hanno perso le elezioni è perchè non c'era la falce e martello sul simbolo. E poi pensano che basta essere verdi per prendere i voti degli ambientalisti...
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